A Torino sì, ma in Russia no. 

Perché questa differenza? Perché, anche se alcuni convocati domenica tra cui Immobile/Leiva titolari, non sono potuti partire?

Queste le domande che ci stiamo facendo dopo il caos scatenato la scorsa settimana, poco prima della gara contro il Brugge, dai tamponi a Formello.


L’idoneità per scendere in campo domenica, poi Ciro Immobile, Lucas Leiva e Thomas Strakosha sono stati nuovamente bloccati dai controlli Uefa.


Ecco in arrivo l’aiuto di Ivo Pulcini, responsabile medico della Lazio, che tenta di far chiarezza ai microfoni de La Gazzetta dello Sport:


«I tamponi rispetto a quelli nostri possono essere leggermente differenti per quello che riguarda il genoma N che rappresenta un po’ la coda di un avvenuto contatto con il virus e che è talmente debole come virulenza che non ha nessun significato contagioso. 

Però il fatto stesso che essendo ingigantito molte volte, la sola presenza dà come risposta debolmente positivo. 

E questo per la Uefa è sufficiente per escludere l’atleta dalla competizione. Mentre per la Serie A noi lo troviamo negativo e quindi può giocare. 

Questa è una grande assurdità, perché ci dovrebbe essere una stessa voce, uno stesso metodo e uno stesso controllo».




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